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Era te che cercavo di Pedro Chagas Freitas - Recensione -

Serie: -
Autore: Pedro Chagas Freitas
Editore: Garzanti
Genere: Romanzo
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Sinossi

La pioggia si abbatte incessante sulla città nel caos dell’ora di punta. Sotto una coltre grigio scuro, Carlos, inzuppato da capo a piedi, sta scattando fotografie. Con un clic cerca di catturare l’anima delle persone nell’irripetibilità di pochi istanti. 
All’improvviso, si accorge che l’obiettivo della sua reflex si posa con insistenza su una donna. Un attimo di smarrimento. Poi, con gli occhi carichi di inquietudine e le mani tremanti, mette a fuoco l’immagine. È lei. Sempre lei. La donna che misteriosamente compare in tutte le sue fotografie. La donna che silenziosa lo segue ovunque come un’ombra scura. O almeno lui crede che lo segua. Perché da un po’ di tempo a questa parte, da quando si è reso conto che il suo matrimonio è diventato una prigione e sua moglie non è più la donna che ha sposato, la sensazione di essere osservato da lontano non lo abbandona mai. Forse sta solo perdendo la testa. Sta diventando incapace di distinguere realtà e finzione, un confine labile che si fa sempre più sottile nei contorni sfumati di un’istantanea. Eppure, qualcosa gli dice che non è solo suggestione. È quasi sicuro che lei sia sempre lì, lo osservi con attenzione, guidi i suoi gesti e le sue azioni. Ma cosa vuole questa donna misteriosa, che si è insinuata nella sua vita facendo crollare anche le poche certezze rimaste? Perché ha scelto proprio lui? 
Quando comincia a ricevere messaggi enigmatici che riecheggiano minacciosi nella sua testa, Carlos non ha più dubbi: deve andare a cercarla, costi quel che costi. 


Care sedotte mi ritrovo qui per parlarvi di questo romanzo misterioso.
La copertina mi ha totalmente sedotta e la  sua lettura mi ha trascinata in un vortice di suspance.

Carlos è un uomo oscuro e ombroso, di mestiere fa il fotografo e la sua vita viaggia tranquilla, ma non è in pace con sé stesso, perché nota da tempo che nei suoi negativi compare sempre la stessa donna. Questa cosa lo incupisce e lo demolisce, quindi si domanda chi è ed il perché. 
Quando viene ingaggiato per un matrimonio e durante la festa scopre che la sposa è la stessa donna che lui vede ovunque da una vita intera, tutto questo lo rende debole e insicuro.

Durante quegli sguardi incrociati e le parole senza voce, tra i due si crea un legame che li  porterà in un tormentoso cammino.
"L'amore è cosi grande che per esistere non ha bisogno di corpo."
 Perché si chiede chi è quella donna che lo tormenta da una vita. Un uomo che sprofonda nella paura e nel buio totale, ma queste emozioni e la forte curiosità lo portano a proseguire il viaggio, quindi si mette alla ricerca della donna e implora ed invita un suo caro amico a seguirlo.
"L'uomo rimane come è sempre stato, senza vedere anche quando guarda e senza notare anche quando  vede, concentrato sulla deconcentrazione di una strada da seguire."
 Durante il percorso i due uomini trovano strade senza percorso, dei sensi unici senza meta, un viaggio senza meta.
"Può l'amore farti dimenticare il passato? Può cancellare ogni minimo momento per la sofferenza ed il rancore provato?"


Dopo un lungo viaggio Carlos, apre gli occhi e ritorna in sé e finalmente guarda tutto ciò che è reale e quando si ritrova davanti la sua donna, il suo unico modo per farle capire quanto l'ama è fotografarla.

Questo romanzo, mi è apparso un po' troppo confusionario, tanto che ho riletto alcuni capitoli per capire meglio. Ma tutto sommato, è una storia che rende per quello che è. Un racconto sviluppato sui pensieri intimi di un uomo in un momento di sogni.
Cosa divide i sogni dalla realtà? ve lo siete mai chiesti?
Una storia che inizia con una macchina fotografica e finisce con un click.

Alla prossima lettura, sedottissima me.





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