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Tutta colpa mia di Juno Dawson - Recensione -

Serie: -
Autore: Juno Dawson
Editore: Newton Compton Editore
Genere: Young Adult, Romanzi Rosa
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Sinossi

Quando si sveglia sul sedile posteriore di un’auto di lusso, Lexi non capisce cosa le sia successo. Mentre tenta di articolare qualche parola, riconosce la voce di suo fratello Nik. Le sta dicendo che va tutto bene, che presto starà meglio. Ed ecco che i primi ricordi della notte precedente cominciano ad affiorare. Il suo vestito da diecimila sterline, le luci, la festa, lo sballo… La sensazione di milioni di glitter iniettati nelle vene. E poi il buio. Quando la macchina si ferma, non ha bisogno di guardare fuori per capire dove l’ha portata Nik. Lexi pensava di aver toccato il fondo con la droga, ma si sbagliava. Il fondo è il Centro Clarity, una lussuosa clinica di riabilitazione. La terapia è durissima, medici e infermieri sono premurosi ma inflessibili: l’unica speranza di uscire dal tunnel è stringere amicizia con gli altri pazienti. E forse anche qualcosa di più… Perché non c’è danno che non si possa riparare e la droga più potente di tutte è l’amore.


Premessa: Non sarà una recensione facile da scrivere quella di "Tutta colpa mia di Juno Dawson".

I temi trattati dall'autrice in questo libro hanno come filo conduttore quello della dipendenza, recupero e sobrietà. Droga, disturbi alimentari, ossessioni, sesso e malattie mentali.

L’adolescenza è uno dei periodi più delicati e difficili nella vita di un individuo e, per questo, il rischio di restare intrappolato in una dipendenza è altissimo.



Un rischio altissimo che la nostra protagonista Lexi, Alexandria Volkova, una famosa ereditiera ingenua e fragile, tossicodipendente a soli 17 anni, si ritrova improvvisamente a combattere con le unghie e con i denti per uscirne "pulita", per superare un lutto che l'ha divorata e colmare con quel vuoto che sono una famiglia assente può causare.

Grazie all'aiuto di suo fratello Nikolai, Lexi viene letteralmente "obbligata a "soggiornare" non più in uno dei super lussuosi hotel appartenenti alla sua ricchissima famiglia, ma in una lussuosa clinica privata, il Centro Clarity, dispersa su un'isola privata, lontano da tutto e da tutti, ma soprattutto da Kurt, il suo amato fidanzato, nonché spacciatore di droghe e non di amorevoli baci. È stato lui il suo primo oppio. Lo capì appena lo vide. La sua sporca "sfortuna".
"«Nik… non posso stare qui!». «È solo per un paio di mesi, Lexi». «Mesi?»«È un programma di settanta giorni». «Fai prima a uccidermi subito»."
"Non si potrebbe essere sinceri e dire che “le droghe sono una cosa stupenda finché quasi non ci muori, tuo fratello ti porta via di forza e cominci a cagare a letto?”."
In clinica Lexi avrà modo di affrontare giorno dopo giorno i propri demoni, e "conoscere", e col tempo imparato ad apprezzare, gli altri ospiti, ragazzi, pazienti che come lei stanno cercando di combattere con la propria dipendenza. 

Ed è proprio qui, durante la prima seduta di gruppo che resta ammaliata da Brady.
"Vedo lui per primo: taglio spettinato da surfista, capelli color sabbia bagnata, non rasato, abbronzatura da Malibu. Materiale da masturbazione su «Vice Magazine»… una bellezza molto da Londra Est. Guarda dalla mia parte con un educato cenno del capo. Ha gli occhi alla Ryan Gosling che immagino facciano calare le mutande con un solo sguardo. Indossa una maglietta grigia e ha il braccio sinistro coperto di tatuaggi."
Brady. Un ragazzo dipendente dal sesso. Ossessionato. Vittima di se stesso. 
" «Lexi, aspetta. Con te sto bene e non hai immaginato niente. Volevo baciarti sulla terrazza. Ti voglio baciare ora. Desidero baciarti dal momento in cui ti ho vista»."
"Brady è come un amore estivo, da vacanza in un mondo fittizio dove tutto ciò che faccio non conta. Questo non è il mondo reale, è una sfera ornamentale piena di neve finta. Sono in una via di mezzo tra sentire la mancanza di Londra e non volerci più tornare. Mi sento al sicuro qui. Con Brady."
Così quando a fine percorso, ritornare a "casa" per Lexi sarà come ritrovarsi in un vero e proprio uragano, ingovernabile e incontrollato. 

Start over. 

E non aggiungo altro!

L'autrice è riuscita in modo naturale a sensibilizzare le corde giuste dell’anima e mostrare quanto a volte possa essere così crudele la realtà, ma quanto le difficoltà ci rendano spesso migliori.
"La droga più potente di tutte è l’amore."




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