Lungo petalo di mare di Isabel Allende - Recensione -
*...noi esseri umani siamo creature gregarie, che non siamo programmati per la solitudine, bensì per dare e ricevere.*
Ed ecco che dopo molti anni ritrovo, con gioia e grande rispetto, la mia adorata scrittrice Isabel Allende.
In questo libro ho ritrovato la Allende dei suoi primi libri, quelli che mi hanno fatto innamorare della sua scrittura. Il suo primo libro, La casa degli spiriti, è stato per me l'inizio della conoscenza con questa scrittrice. E con questo libro l'ho ritrovata.
La storia narrata passa attraverso la guerra civile spagnola con la dittatura di Franco, fino al golpe di Pinochet, che portò la dittatura in Cile.
Come molti dei suoi racconti, i suoi protagonisti sono realmente esistiti, vissuti, non è una scrittrice di romanzi rosa, anche se l'amore fa sempre parte dei suoi scritti.
Qui, attraverso inimmaginabili avventure fatte di esilio, deportazioni, campi di concentramento, si svolge la storia d'amore e rispetto di Victor e Roser.
*...era come l'aveva sempre vista e come la ricordava quando non c'era, la ragazza di vent'anni con un neonato in braccio, quella che si era sposata con lui senza amore e che l'aveva amato più di chiunque altro al mondo, la sua compagna.*
Mi sembra quasi di vederla mentre, seduta ad una scrivania, estrapola dalla sua geniale mente l'elaborato vissuto dei protagonisti di questa epoca e storia, per me, poco conosciuta. Accompagnati dai versi e dalla presenza del poeta Pablo Neruda, che amo per le sue appassionanti poesie, migliaia di profughi spagnoli, si imbarcano sulla nave Winnipeg, noleggiata apposta dal poeta, per approdare in Cile. Non sapevo di questo fatto, grazie alla Allende sono cresciuta culturalmente.
Una lettura intensa e appassionata, uno scorcio di storia da conoscere e ricordare. Una storia d'amore intensa.
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