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"Iron Flowers. Regina di cenere" di Tracy Banghart - Recensione

Buongiorno Sedotte, la vostra Distopica è finalmente tornata dalle vacanze :)
Oggi vi parlerò di un libro uscito da pochissimo, che sono certa stuzzicherà il vostro interesse. Si tratta del sequel di Iron Flowers, romanzo di cui non vi avevo ancora parlato, ma che vi consiglio di leggere ;)

Serie: Iron Flowers
Autore: Tracy Banghart
Editore: DeA Planeta
Genere: Distopico

TRAMA:
Se c’è una cosa che Nomi ha imparato durante il suo inaspettato anno a corte come Grazia è che non bisogna arrendersi mai. Nemmeno quando tutto sembra perduto. Nemmeno quando Malachi, l’uomo che ama più di se stessa e legittimo erede al trono, viene spodestato dal fratello minore e bandito dal regno. Armata di coraggio, Nomi conduce Malachi nell’impenetrabile prigione di Monte Rovina. È convinta che l’unica persona al mondo che possa aiutarli sia sua sorella, Serina. Ma quando Malachi e Nomi arrivano alla prigione, non trovano ad aspettarli le donne vinte e ferite che hanno sempre immaginato. Perché le prigioniere di Monte Rovina si sono ribellate: alle loro ingiuste condanne, al loro ingiusto destino di donne. E Serina, la dolce, remissiva Serina, è il capo della rivolta. Il dolore, la violenza e la sofferenza hanno cambiato sia Nomi sia Serina, eppure le sorelle sono pronte a combattere fianco a fianco. Per liberarsi dell’usurpatore e per ristabilire la giustizia – e l’uguaglianza – in tutto il regno.

Io sono molto allergica agli spoiler, quindi cercherò di introdurre la mia recensione senza rivelare troppo, soprattutto per chi non ha letto il primo e vuole comunque leggere questo articolo.
Avevamo lasciato le nostre protagoniste in una situazione abbastanza spinosa, per non dire altro, ma devo dire che questo secondo e ultimo romanzo della serie ha lenito ogni ferita (non prima di averne causate altre ovviamente).
Fra le due protagoniste quella che ho amato maggiormente è stata Serina, la sorella maggiore. Infatti è lei quella che ha avuto l’evoluzione più significativa all’interno della storia.
Un romanzo che è stato paragonato alla serie di Victoria Aveyard (Regina Rossa) per alcune similitudini nella trama. Be’, a mio avviso alcuni punti in comune ci sono, ma qui non ci sono effetti speciali e poteri ultraterreni, no. Qui ci sono persone reali con un solo asso nella manica: la forza di volontà.
Donne guerriere, armate di determinazione e speranza.
Le sue parole le scaldarono il cuore. La sorprendeva quando le parlava così. Non aveva mai immaginato di vedere un uomo in grado di accettare che una donna rivendicasse il potere. Non aveva mai pensato di vedere un uomo fare un passo indietro e sostenerla, invece di anteporre il proprio volere.
Mi è piaciuto. Scritto bene e con una trama molto articolata e ricca. Unico neo… ho trovato i personaggi maschili un po’ troppo “deboli” rispetto alle donne. Capisco che il ruolo delle donne fosse fondamentale, ma almeno per alcuni uomini della storia avrei voluto vedere un po’ più di attributi. A mio gusto personale sono rimasti troppo in ombra.
Ultimo appunto… nota dolente.
La cover del primo romanzo mi era piaciuta, ma questa… proprio no!

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